Giovane imprenditrice e designer. A meno di 30 anni il suo marchio di borse non è semplicemente
un’azienda, ma una filosofia. Le sue borse sono talismani. I suoi collaboratori sono – come riferisce lei
stessa - “artigianauti, un po’ artigiani un po’ argonauti impegnati nella grande avventura del recupero della
nostra identità , di noi stessiâ€. Quasi tutti provengono da mestieri e da studi diversi: c’è chi aveva il
mobilificio, chi ha studiato biotecnologie, chi si occupava della produzione di nocciole. Al di fuori della casa-
bottega c’è invece tutto il “laboratorio diffuso†a cui Benedetta Bruzziches ha dato vita per realizzare le sue
collezioni di borse. Dai primi giorni di vita dell’azienda, nel 2009, la stilista ha cominciato a coinvolgere gli
artigiani del posto per farli partecipare al processo produttivo. Il magliaio, il tipografo, il tappezziere, pur
non avendo competenze nell’ambito della pelletteria, riescono a dare un proprio contributo nella
fabbricazione perché la giovane imprenditrice fa dei progetti in cui si possono applicare anche altri saperi
manuali.
Con questo approccio, il brand sta già macinando successi anche in termini di vendite. Nel 2013, dopo poco
più di tre anni dal lancio della prima collezione, i ricavi si sono già avvicinati al milione di euro. Le borse
Benedetta Bruzziches sono commercializzate soprattutto all’estero, con picchi negli Emirati arabi, in Russia
e nei Paesi del Sudest asiatico.